Responsabile Federale Mantrailing

Ho sempre vissuto con cani fin dalla nascita, da pastori tedeschi a mastini napoletani, ma la mia passione per i cani da caccia non mi ha mai abbandonato.

Sono sempre stata attratta da quelle lunghe orecchie pendule e quel naso enorme. Quando ne ho avuto la possibilità, 13 anni fa, insieme a mio marito, abbiamo deciso di prendere Sally, una bassottina incredibile, di cuore e di carattere.

Fortunatamente fa ancora parte della nostra vita. Però i segugi erano la mia fissa.

Così casualmente (o forse no), un giorno, arriva JuNi, Bloodhound di 1 anno, rescue.

Era un cane straordinario, piena di problemi pregressi, ma anche piena di energie. E se per i suoi problemi ho sempre cercato di aiutarla anche mentalmente, le energie in un modo o nell'altro dovevo fargliele bruciare.

Mi sono quindi documentata e ho scoperto questa grande disciplina che è il Mantrailing!

E con JuNi è arrivata 2 anni dopo Heder, anche lei bloodhound, presa da cucciola. Purtroppo JuNi ci ha lasciati prematuramente a soli 4 anni, quindi ho continuato il percorso con Heder.

Ora Heder è meritatamente in pensione, ma fino a 2 anni fa, abbiamo fatto il nostro percorso sia a livello ludico che operativo.

Il mantrailing è una disciplina che valorizza le capacità olfattive del cane, che aiuta ad affrontare meglio la gestione del guinzaglio, che rafforza il binomio, che costruisce un passo per volta una relazione basata sulla comunicazione, la condivisione e la fiducia reciproca.

Adatta a tutti i tipi di cane.

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È un percorso da percorrere assieme: il nostro ruolo, come conduttori è quello di stare dietro al cane facendoci guidare, mentre noi lo aiutiamo a superare le difficoltà che si possono incontrare.

“Il naso di un cane è un prodigio di ingegneria, e ci rammenta che là fuori esiste un mondo che non ci sarà mai dato di conoscere, almeno non come esseri umani”.